274. Il fare le Leggi è del Principe, amministrarle è de' Giudici.
275. Dalla scelta de' Magistrati dipende la buona, o la cattiva amministrazione delle Leggi.
276. La Magistratura forma il decoro dello Stato, e lo Stato si modifica dalla Magistratura.
277. Virtù, e non oro, fama e non impegno, ecco tutto quello che si richiede nella scelta de' Magistrati
279. La natura riserba a se il dritto di collocare i talenti , e lascia ai Sovrani quello di produrli.
280. Il Magistrato vuol essere Giusto, Istruito, ed Impavido.
281. La giustizia deve esser per lo Magistrato una virtù di tutti i luoghi, e di tutti i tempi.
282. Voler sembrare giusto senza esserlo in realtà è il colmo della ingiustizia.
283. In vano si lusinga il Magistrato di amare la giustizia, se non ha la fermezza di difendere le verità.
284. I Giudici retti sono servidori del Principe, e Padri del popolo, i Giudici venali sono assassini del popolo, e traditori del Principe.
285. Si conosce la bontà del Magistrato dalla fiducia, che in lui ripongono i cittadini.
286. Non si può esser giusto, se non si conosce la verità, non si può giungere alla conoscenza del vero, se non si è abbastanza istruito.
287. Il cumulare più cariche in una medesima persona è lo stesso, che accatastare senza speranza, ed è un perdere senza ricuperare.
Massime Scelte per lo buon Governo degli Stati - D. FRANCESCO CORONA - Napoli - F. Masi Tipografo 1831
venerdì 27 giugno 2008
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