giovedì 27 marzo 2008

BANCHE, FINANZA, CREDITO.......

Nella sfera delle idee, il capitalista, l'intraprenditore, il proprietario, l'operaio sono soci che cooperano ad un fatto per dividere i vantaggi che ne risultano; ma nell'ordine dei fatti sono in verità esseri che agiscono ognuno per sè, sono astri che appartengono allo stesso sistema, ma che non escono dall'orbita assegnata ad ognuno.
Infatti il capitalista non si associa al proprietario: il capitalista esercita una industria tutta propria, che ha le sue condizioni, le sue leggi, le sue esigenze; se queste combinano con quelle del commerciante, tanto meglio per quest'ultimo: le due industrie prospereranno, aiutandosi a vicenda, per fortuita e felice concordia nelle leggi del loro svolgimento.
Se lo sviluppo dell'industria del capitalista mal si attaglia alle norme che governano l'industria del proprietario, tanto peggio pel proprietario : questi è obbligato ad invocare l'aiuto di una industria che non si accorda colla sua, e che è inesorabile, come tutte le industrie, perchè ognuna ha le sue leggi fatali, dalle quali non si diparte.
Il credito ha sempre luogo; ma non è più una industria che si associa ad un'altra; è una industria che ne rovina un'altra.
Le leggi del credito non mutano in rapporto al mutuante: esse mutano rapporto a coloro che ricorrono a lui: il commerciante si arricchisce, il proprietario si rovina: uno sale la scala, l'altro la scende: ma chi si arricchisce vede diminuire in lui il bisogno di ricorrere ad altri: chi si rovina vede invece aumentarsi in sè il bisogno dell'altrui soccorso; nel primo caso il credito tende a diminuire; nel secondo il credito tende sempre più a moltipllcarsi: i prestiti ipotecari sono rappresentati nel paese da una cifra enorme.
A questo punto appare sulla scena un genio benefico, sotto forma di Banca territoriale, Deus ex machina. Essa porge una mano al capitalista, e stende l'altra al proprietario.
Essa prende l'aspetto del commerciante quando emette cartelle; prende un volto da proprietario quando riceve l'annualità dell'ammortizzamento.
La faccia delle cose è cambiata: il proprietario più non si rovina. Ricorrendo una volta al soccorso altrui, egli non è obbligato a ricorrervi la seconda volta, o la terza: il bisogno di credito non prende troppo vaste proporzioni. La cifra levata dei prestiti ipotecari non tende a crescere tende a diminuire. Non invano è stato introdotto l'elemento dell'ammortizzazione: esso è un elemento fatto per estinguere i debiti, ed esercita la sua azione distruggitrice, che prima non esisteva.
La migliore società non è quella in cui il credito è più avanzato; ma è quella in cui non si ha bisogno di credito.
SOPRA UNA BANCA DI CREDITO FONDIARIO: CENNI di Giuseppe Lombardo Scullica - Tip. Derossi e Dusso - 1862